crisi-d-impresa-pianificazione-finanziaria

Il nuovo codice della crisi d’impresa richiede una pianificazione finanziaria a breve termine, analizziamo in questo articolo quali sono le linee guida per redigere il budget di tesoreria ed implementare i sistemi di allerta interna.

Tra le diverse disposizioni del nuovo Codice della Crisi di Impresa, l’art 13 definisce uno degli indicatori fondamentali che segnalano lo stato di crisi: squilibri economico-finanziari, che comportano nell’insostenibilità dei debiti a 6 mesi. La sostenibilità dei debiti a breve, è uno degli early warnings che può far scattare la procedura di allerta, la quale a sua volta può sfociare nell’eventuale composizione assistita della crisi gestita dall’OCRI. Questa circostanza, impone all’organo di controllo interno, il continuo monitoraggio della sostenibilità dei debiti in un arco temporale molto ravvicinato (ottica forward looking), debiti dei prossimi 6 mesi. Di qui la necessità per l’amministrazione aziendale, di impostare un sistema di pianificazione finanziaria budget di tesoreria.

Pianificazione finanziaria nel codice della crisi d’impresa

Il nuovo Codice della crisi d’impresa, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 38 del 14 febbraio 2019, introduce norme precise e rigorose per intercettare ed anticipare la manifestazione della crisi aziendale. In particolare l’articolo 13 determina gli indicatori di crisi in:

  • squilibri di reddituale;
  • squilibrio patrimoniale;
  • squilibrio finanziario.

Per cercare di limitare l’incertezza che può derivare dalle interpretazioni dei concetti di equilibrio di cui sopra, il legislatore individua nella sostenibilità dei debiti a 6 mesi l’indicatore principale dello stato di salute dell’impresa. Questo concetto viene richiamato in diversi punti della legge che, parlando dei sistemi di allerta cita “l’adeguatezza dei flussi di cassa rispetto alle obbligazioni pianificate” o quando sempre nell’art 13 richiama di “dimostrare la sostenibilità dei debiti e la continuità aziendale”.

Raggruppando i vari riferimenti del nuovo codice della crisi d’impresa, si ottiene un quadro giuridico dal quale appare chiaro che il legislatore ritiene prioritario che le PMI siano in grado di:

  • predisporre piani economico-finanziari completi di obbligazioni stimate per almeno i prossimi 6 mesi;
  • riuscire a valutare tutti gli elementi qualitativi e quantitativi che influiscono sulla continuità aziendale dei prossimi 6 mesi o per un periodo superiore;
  • valutare gli oneri finanziari dell’indebitamento.

Nonostante la scadenza della piena entrata in vigore della normativa sulla crisi d’impresa sia prevista per il prossimo 15 agosto 2020, le imprese devono attivarsi sin da subito per implementare un sistema di pianificazione finanziaria a breve termine che sia idoneo a dimostrare la solvibilità delle stesse.

Richiedi un checkup gratuito per la tua impresa

Linee Guida della pianificazione finanziaria

La pianificazione finanziaria, costituisce le fondamenta dei sistemi di allerta interna, introdotti dal nuovo codice della crisi d’impresa. Solitamente la pianificazione finanziaria riguarda l’andamento economico e finanziario in un arco temporale di 12 mesi. Per rispettare alcuni dei precetti introdotti dalla riforma della crisi d’impresa, nell’impostare la pianificazione finanziaria, l’amministrazione dovrà focalizzarsi su una periodicità ancora più breve: 6 mesi. In sostanza il controller con l’aiuto dell’amministrazione, dovrà predisporre un piano economico e finanziario di 12 mesi ed aggiornarlo almeno ogni 6 mesi.

Senza calarsi nei dettagli settoriali specifici di ciascuna impresa, il processo di pianificazione finanziaria può essere riepilogato …

L’articolo Crisi d’impresa e pianificazione finanziaria si trova su SISTEMI DI ALLERTA.